Luci valdesi, luci di libertà il 16 febbraio a Pinerolo

falò valdesi pinerolo 2015 (4)Credo che nessuno si fosse potuto aspettare una piazza così gremita: in tanti, Pinerolesi e non, lunedì 16 febbraio poco prima delle 21 hanno raggiunto Piazza d’Armi per la festa valdese dei fuochi della libertà, accesi in occasione della commemorazione dell’acquisizione dei diritti civili nel lontano 1848. Dal Tempio di Pinerolo, una fiumana di persone ha percorso i viali, illuminandoli di una lunga piccola luce attraverso tante torce, per poi confluire nel grande falò, preparato il giorno prima con perizia e pazienza, peraltro sotto una pioggia battente. Il tempo invece salva la serata, dove se ci si riscalda con fuochi e luci (e vin brulè, ma poi alla fine), a scaldarsi veramente sono i cuori. Davvero un momento di unione è quello che ha riunito tutti i presenti con le persone sul palco, in uno spirito di fratellanza che di questi tempi stupisce in bellezza. Tanti i gruppi presenti, da quelli valdesi di Milano e Torino, a quelli della Diocesi di Pinerolo, ad anche semplici partecipanti solidali con le idee ed i festeggiamenti che, come ricordato dal Pastore Genre, non sono solamente su di un piano religioso, ma dedicati alla figura più generale della Libertà. Una libertà che proprio in questi tempi in tanti luoghi del mondo viene limitandosi e scomparendo, dove si chiudono le menti e le braccia, dove si torna ad uccidere in nome di una divinità, e non vi è maggior bestemmia.
falò valdesi pinerolo 2015Mi rimane impresso un concetto chiave: la vera perdita di libertà, il suo più diretto opposto non è la semplice oppressione, ma la paura, e quella può viaggiare e diffondersi in una quantità di modi immensamente superiore a quelli di una qualsiasi forza armata.
Quello che ne esce è un quadro drammatico, difficile da superare, ma la strada da percorrere è proprio quella dello stare uniti, del fondarsi sulle differenze per vivere insieme nel migliore dei modi possibili: come spiega nel suo intervento il Vescovo di Pinerolo Mons. Debernardi, la parola chiave è la convivialità, lo stare bene insieme, proprio come si fosse riuniti attorno ad un unica grande tavola.
Presenti anche diverse autorità locali e nazionali, dal sindaco di Pinerolo Buttiero al consigliere regionale Rostagno, alla senatrice Zanoni: anch’essi hanno dedicato qualche parola in elogio di eventi simili a questo, un incredibile esempio di comunione tra idee e culti, e culture.
Dal 1998 non si festeggiava in senso stretto in quel di Pinerolo, ed è bello che oggi nel 2015 si ritorni a questa convivenza che diventa una complementarietà, un reciproco vivere ed aiutarsi, un risultato talmente chimerico da raggiungere sulle alte scale mondiali che fa bellezza vedere già in questi piccoli, ma intensi momenti.
Purtroppo vi è stato qualche problema tecnico nella realizzazione delle foto, ma condivido ugualmente la loro parte migliore: ci tenevo in ogni caso nel raccontarvi questo bel momento comune.

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