Il Teatro Teatro Tondo a Pinerolo dal 20 ottobre

No, non è una ripetizione erronea: è proprio il particolare titolo di questa rassegna di spettacoli al Teatro del Lavoro che animeranno molte domeniche per bambini e famiglie!

ASSOCIAZIONE LA TERRA GALLEGGIANTE
TEATRO DEL LAVORO
TEATRO TEATRO TONDO 2019
PROPOSTA TEATRALE PER LE FAMIGLE

Inizia la rassegna di teatro di figura Teatro Teatro Tondo, proposta da La Terra Galleggiante, cinque appuntamenti domenicali per ragazzi e adulti, un’importante occasione per condividere insieme stimoli ed emozioni.
Le domeniche del 20 – 27 ottobre e 03 – 10 – 17 novembre, due repliche pomeridiane alle 15,30 e alle 18,00
Il Teatro di Figura, un linguaggio sempre familiare.
Anche quest’anno parte la rassegna dedicata alle famiglie Teatro Teatro Tondo. Siamo arrivati alla terza edizione e non nascondiamo che, senza alcun sostegno pubblico o privato, il merito per questa continuità vada soprattutto alle compagnie che di volta in volta hanno accettato di essere parte di un progetto indipendentemente da ogni calcolo economico o di qualsiasi altra convenienza. Questa amicizia, questa comprensione e questa condivisione del progetto Teatro del Lavoro ci conforta nell’affrontare di anno in anno il duro compito di radicare nella nostra cittadina proposte culturali lineari e continuative, che vadano al di là della sporadicità degli eventi eclatanti. Spettacoli importanti che hanno fatto e fanno la storia del teatro di figura per ragazzi in Italia. Un invito a partecipare a tutte le famiglie, nelle domeniche pomeriggio, con figlioli o nipoti portando magari gli amichetti dei figli per contribuire a infondere nei ragazzi quell’abitudine ad uscire di casa per frequentare il teatro.

CONTATTI, INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
email: damiano@teatrodellavoro.it – tel. 0121.794573 – 330 425716
costo del biglietto: 5€
Teatro del Lavoro – via Chiappero 12 10064 Pinerolo (TO)

ALIGASPU’, il primo gabbiano che imparò a volare
KARUMI PROJET
Domenica 20 ottobre
ore 15.30 – 18.00 – Teatro del Lavoro
Lo spunto nasce dal romanzo breve Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach. Ma nello spettacolo si percepisce solo una vaga ispirazione al racconto, perché del personaggio letterario sopravvive solo una sorta di respiro. Il nostro gabbiano, Aligaspù, sarà il primo della sua specie che imparerà a volare e scoprirà che il mondo è davvero molto grande e pieno di opportunità, conoscerà senza giudicare, sarà sia eroe che vittima, proverà a superare i propri limiti ma capirà anche come rispettarli, avrà paura ma la combatterà, e infine scoprirà qualcosa di nuovo: l’amore.
Uno spettacolo il nostro che poggia su una storia originale ma che non vuole fermarsi ad una semplice narrazione di eventi, suggerisce, sussurra – delicatamente – attraverso un susseguirsi continuo di immagini e di suggestioni sonore.
L’obiettivo dell’autrice è quello di partire dalla propria esigenza narrativa, “osservare la bellezza e la poesia nella semplicità” come suggerisce il Karumi, dando sfogo all’urgenza di restituire una personale osservazione della realtà. Il risultato è una proposta libera da condizionamenti e da cliché, che si diverte a giocare continuamente fra poesia e divertimento.
Il gruppo, che negli anni ha fatto della sperimentazione dei linguaggi e della mescolanza delle tecniche del teatro di figura la propria cifra stilistica, nel 2016 inizia un percorso di ricerca sull’animazione della carta e la costruzione di figure espressive attraverso l’origami. Durante la fase iniziale incontra la filosofia del Karumi e questa scoperta darà un’impronta decisiva allo sviluppo del lavoro.
Karumi è la leggerezza. Karumi sono parole e immagini sobrie, prive di enfasi e retorica. Karumi è empatia. Karumi è osservare la bellezza, è saper cogliere la poesia nella frenetica vita quotidiana. Karumi è l’attrazione verso l’essenziale, è ascolto profondo. Karumi è respirare la realtà e farla fruire”.
Questa filosofia rappresenta la radice artistica di Aligaspù, l’aspirazione, la drammaturgia, la struttura scenica, la tecnica, tutto ha come punto di riferimento il Karumi.
Durata spettacolo: 50 minuti Fascia d’età : dai 5 anni in su.

L’UCCELLO DI FUOCO
ART N/VEAU
domenica 27 ottobre
ore 15.30 – 18.00 – – Teatro del Lavoro
Due attrici-danzatrici.
Un’atmosfera magica in cui i canti,i corpi e le loro trasformazioniinvitano i piccoli spettatori a colorare, con la loro fantasia, i luoghi, i personaggi e le emozioni di una fiaba senza tempo.
Lo spettacolo, rivolto agli adulti e ai bambini, è ispirato all’omonima leggenda russa in cui un principe, Ivan, con l’aiuto de L’Uccello di Fuoco libera dalle grinfie del cattivo Kascey la principessa Vassilissa.
In scena, protagonisti della narrazione sono Corpo e Voce, contenitori di musica, movimento e colore.
Se la fiaba ha un potere che si perpetua al di là del tempo, così certe assonanze, certe geometrie, azioni fisiche e colori possono toccare corde intime di ognuno di noi.
Lo spettacolo trae ispirazione da antiche fiabe russe , tramandate dal novellatore Afanasief, che hanno come protagonista il principe Ivan alle prese con Kascey l’immortale e l’ uccello di fuoco. L’Uccello di fuoco è una figura mitica che può identificarsi con l’araba fenice, animale simbolico che muore e rinasce dalle sue stesse ceneri in un cerchio infinto che rispecchia la ciclicità del mondo in cui vita e morte, distruzione e rinascita si susseguono.
Abbiamo preso ispirazione da diverse versioni delle favole russe e dalla trama del balletto “ L’ Uccello di fuoco”, uno dei famosi Balletti Russi di Daghilev, andato in scena per la prima volta nel 1910 all’ Opéra di Parigi con le musiche di Igor Stravinsky e le coreografie Mikhail Fokine .
La storia narra il viaggio del principe Ivan alla ricerca della principessa Vassilissa, che è stata rapita dal perfido stregone Kascey il quale , grazie alle sue unghie magiche, può pietrificare chiunque ostacoli il suo potere.
Ma Ivan ha un cuore puro e pronto ad amare, gli appare così in sogno il favoloso uccello di fuoco che gli dona una delle sue piume magiche con cui Ivan potrà chiamarlo quando avrà bisogno di aiuto. Durante il viaggio il giovane principe incontra alcuni animaletti in difficoltà ( un pesce uscito fuori dall’ acqua, un uccellino caduto dal nido, una lumaca incastrata sotto un sasso), Ivan li aiuta e riceve in cambio delle canzoni consigliere che gli infondono coraggio.
Giunge finalmente al castello di Kascey dove la povera Vassilissa è rinchiusa. I due si incontrano ed è amore a prima vista. Kascey irrompe a rovinare il romantico momento e dà a Ivan tre prove da superare , pena la morte, non sapendo che il giovane ha un amico speciale…. E così si arriva al finale dello spettacolo in cui Ivan , aiutato dall’uccello di fuoco e dal pubblico riuscirà a superare le tre prove, a salvare Vassilissa e a sconfiggere Kascey. Nella lotta finale tra i due infatti , Ivan avrà il sopravvento ma deciderà di risparmiare il perfido stregone e di perdonarlo. Questo nobile gesto scioglierà l’ incantesimo, Kascey perderà tutti i suoi poteri e l’amore trionferà.
Durata spettacolo: 50 minuti Fascia d’età : dai 5 anni in su.

Le peripezie del SIGNOR AQUILONE
TEATRO RIDOTTO
domenica 03 novembre
ore 15.30 – 18.00 – Teatro del Lavoro
Lo spettacolo è un apologo sulla solitudine sotto forma di racconto, liberamente ispirato al libro per bambini dell’autrice Nicoletta Costa. Viene articolato in due parti complementari tra loro, rendendo la rappresentazione uno spettacolo/laboratorio che prevede la partecipazione e l’attuazione anche del pubblico La prima parte vede in scena due attori del Teatro Ridotto che, utilizzando diversi linguaggi tra cui narrazione, teatro d’attore e teatro di figura, danno vita alla storia del Signor Aquilone e della Nuvola Olga entrambi abitanti del fantastico mondo delle nuvole.
II Signor Aquilone e la Nuvola Olga, nonostante abbiano a disposizione tutte le comodità, vivono una vita molto abitudinaria e solitaria. Fino all’arrivo di una simpatica famiglia di uccellini, tra cui ii piccolo Ugo che porterà una nuova luce alla loro vita.
La prima parte vede in scena due attori del Teatro Ridotto che, utilizzando diversi linguaggi tra cui narrazione, teatro d’attore e teatro di figura, danno vita alla storia del Signor Aquilone e della Nuvola Olga entrambi abitanti del fantastico mondo delle nuvole…
La seconda parte porta in scena direttamente i bambini del pubblico, guidati dagli attori nella rappresentazione di ciò che hanno appena vista filtrato dalla loro personale espressività…
Durata spettacolo: 50 minuti Fascia d’età : dai 5 anni in su

IL PRINCIPE DI PAMPEPATO
IL PICCOLO TEATRO DELL’INVENZIONE
domenica 10 novembre
ore 15.30 – 18.00 – Teatro del Lavoro
Ha dedicato all’infanzia gran parte del suo lavoro di autore e di attore. Da tre decenni si occupa di teatro per l’infanzia, di progetti culturali e laboratori didattici per la scuola primaria. E’ autore di testi poetici e narrativi per i giovanissimi. Ha curato programmazioni teatrali per enti pubblici in Lazio, Toscana, Friuli e Abruzzo. Dal 1987 realizza spettacoli per i più piccoli, anima laboratori, collabora con insegnanti e artisti alla realizzazione di originali percorsi educativi. Dirige la sua piccola compagnia, il Teatro dell’Invenzione, e porta nei teatri, nelle scuole, nelle piazze, spettacoli che traggono alimento dalla fiaba tradizionale e da quella moderna, intrecciando memoria e sensibilità contemporanea. Cura dal 2005 le attività del Piccolo Museo delle Meraviglie, presso la Biblioteca dei Ragazzi di
Chieti

La principessa-bambina impasta acqua di neve e mandorle ambrosine. Fa un principe tutto colorato, di zucchero e uva spina. Ma alla magica ricetta manca qualcosa: e presto cominciano i guai! La storia bella e misteriosa del reuccio fatto a mano è qui occasione per una sorridente incursione nel gran libro delle Fiabe. In questo audiolibro anche le tenere avventure di Rapuccio, bimbetto coraggioso: fa la guardia al galletto fatato del Re, ma ecco che glielo rubano! Bisogna subito correre a riprenderlo! Tratto da un racconto popolare toscano, ‘Rapuccio’ fonde temi fiabeschi e invenzioni musicali in una narrazione vivace e adatta anche ai più piccoli.
Età consigliata: dai 3 ai 10 anni

ATTORI
Lina Della Rocca
Anna Rita Anselmi
SCENOGRAFIE, MUSICHE E COSTUMI
TEATRO RIDOTTO
REGIA
RENZO FILIPPETTI
DURATA
40 minuti di spettacolo

RADICI, dai miti delle origini
TEATRO MANGIAFUOCO
Domenica 17 novembre
ore 15.30 – 18.00 – Teatro del Lavoro
Con Paola Bassani e Patrizia Borromeo
Di Ignazio Cavarretta
Con Paola Bassani e Patrizia Borromeo
Regia Ignazio Cavarretta
Materiali di scena Paola Bassani
Scenografia Paolo Baroni e Paola Bassani
Musiche originali dal vivo Patrizia Borromeo
Com’è nato il mondo?
Abbiamo letto molti Miti di creazione, africani, indiani, esquimesi, andini, orientali cercando i legami esistenti tra la nostra cultura e le altre. In scena c’è un albero, un bonsai naturale, nato sulle rocce di una montagna, testimone di vento e pioggia che hanno sconvolto il mondo quando il sole è scomparso. Poco alla volta si svegliano gli animali addormentati fra i rami dell’albero e, aspettando che la luna ritrovi il sole, raccontano le loro storie. C’è Messer Ragno che desiderava vedere cosa ci fosse sotto le nuvole, Tene la lumaca con sulle spalle un enorme tamburo pieno di animali e piante, Tuffolo il pesce che non sapeva ancora nuotare ma era molto coraggioso e… il Carpaccio, puzzolente e dispettoso. I burattini sono costruiti con radici, legni, conchiglie e sassi levigati con piccole aggiunte di stoffa, corda, colori. Lo spettacolo si schiude come una scatola cinese, ogni frammento ne apre un altro per ricomporsi, alla fine, col ritorno del sole. La musica dal vivo, il suono dolce ed evocativo dell’arpa accompagnano la narrazione e l’animazione.
Età consigliata: dai 3 – 10 anni
Linguaggi usati: narrazione, figure di legno, materiali naturali e musica dal vivo
Convinti che le fiabe contengano una verità, abbiamo deciso di mantenere l’originalità drammaturgica che ci è stata tramandata, senza alterare gli eventi raccontati, né il finale drammatico, spesso presente nelle fiabe. Ci siamo piuttosto concentrati su come creare e inventare, usando i diversi linguaggi a nostra disposizione, il mondo di immagini che la fiaba ci suggeriva. Per prima cosa abbiamo scelto di lavorare utilizzando tanto la narrazione quanto il dialogo diretto tra i personaggi, e abbiamo svolto un primo lavoro di adattamento della lingua da tra-scritta a parlata, con l’attenzione rivolta al pubblico dei più piccoli. La narrazione pura, legata alla tradizione del raccontastorie, ci è parsa da subito fondamentale, ma solo se inserita e frammentata dall’agire dei personaggi negli eventi della storia.

Copia di lavanderia fiorella LOGO nuovo