Frida. Un nastro intorno alla bomba domenica 24 al Teatro Incontro

Domenica 24 marzo 2019 ore 21.00, Teatro Incontro Pinerolo
FRIDA. Un nastro intorno alla bomba
DI E CON FRANCESCA CASSOTTAN
MUSICHE ORIGINALI DI ILARIA LEMMO
DISEGNO LUCI DI ANDREA GAGLIOTTA
PRODUZIONE I FRANCHI
CO-PRODUZIONE PARSEC / CUBO TEATRO

Lo spettacolo racconta la storia della pittrice Frida Kahlo. Partendo dall’incidente, episodio che ha completamente rivoluzionato la sua vita, arriviamo alla sua morte passando dalla sua infanzia, dal rapporto con Diego Rivera e dal suo continuo affermarsi come donna e come pittrice. Al pubblico sembrerà di immergersi in una chiacchierata informale in cui è anche invitato a rispondere e a porsi delle domande e tramite un gioco di ombre verrà portato all’interno del mondo immaginifico di Frida. La performance nasce come studio sul personaggio della pittrice Frida Kahlo, simbolo di grande forza femminile, la sua vita è un esempio di come davanti ad un qualsiasi incidente si possa trovare la forza e l’energia per continuare a sorridere e a “urlare” Viva la vita.

La drammaturgia è originale ma molte frasi nel testo sono tratte da diari e appunti di Frida Kahlo. La fonte principale è la biografia di Hyden Herrera.

È la prima volta nella storia dell’arte che una donna ha espresso con totale sincerità, scarna, e si potrebbe dire, tranquillamente feroce, quei fatti generali e particolari che riguardano esclusivamente la donna. La sua sincerità, che si potrebbe anche definire tenerissima e crudele, l’ha portata a fornire di certi fatti la testimonianza più incontestabile e sicura. Frida Kahlo, essere umano, ha dovuto prendere coscienza, attraverso i fatti della sua vita, della piena esistenza del suo corpo. Frida Kahlo, donna, ha aperto il suo corpo e ha espresso quello che vi sentiva. Ciò che provava è stato talmente violento che se non avesse tentato di circoscriverlo, identificarlo, poi ordinarlo, sarebbe potuta diventare folle, sommersa da cose e dolori che non avrebbe compreso, e affatto dominato. Io dico che murare, viva, la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall’interno, e attraverso vie oscure e insensate. Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, auto-distruttrice. Che esprimere, è cominciare a liberarsi. Il fatto è che vorremmo avere di noi un’immagine idealizzata, continuamente idealizzata. Vorremmo essere dei. Ma non lo siamo! Siamo proprio quel miscuglio di carne e sangue. Niente di più? Siamo questa meraviglia. Uno straordinario corpo in cui si imprimono tutte le ferite, ma in cui solo quelle morali ci sembrano degne di interesse, magnificate, perché sondabili, immaginabili, ma impalpabili. Sublimiamo quello che non è percettibile a occhio nudo. Vorremmo tanto essere dei, essere in ciò che non conosciamo, quindi immortali. Essere dipinti per quello che siamo al giorno d’oggi è insopportabile. Una tale veridicità ferisce lo sguardo.

NOTE DI REGIA
Fin dall’inizio non volevamo rinunciare all’idea di cercare un modo per dare la sensazione al pubblico di intimità: come se si facesse una chiacchierata tra conoscenti; dall’altra parte non volevamo neanche rinunciare alla magia del teatro e alle sue finzioni sceniche così, abbiamo pensato che alcuni episodi della vita della pittrice potessero essere raccontati tramite il linguaggio del teatro d’ombre. Questa tecnica consente allo spettatore di immaginarsi i diversi personaggi che hanno fatto parte della vita di Frida Kahlo e di assimilare gli eventi quasi come come se li vedesse raccontati tramite la pittura.

MUSICA
Molte volte, quando ci hanno chiesto di definire il genere dello spettacolo, ci siamo trovati in difficoltà in merito al definire questo spettacolo un monologo o un dialogo. Questo perché in scena, oltre all’attrice che interpreta Frida Kahlo, abbiamo una
musicista che con il suono della sua chitarra interpreta il ruolo della pelona (la morte), dato che sia il concetto di musica che quello di morte sono impalpabili, quindi più facilmente raccontabili non verbalmente.
In questo spettacolo la musica ha il ruolo di rafforzare il valore poetico e sostenere la parola per darle corpo e colore. Essa è stata scritta e costruita in sinestesia con il testo, quindi aggiunge una qualità asemantica al racconto: anche la musica racconta, attraverso la ricerca di ambienti emotivi, gli episodi del vissuto della pittrice.

Biglietti: Biglietti Teatro Sociale Off c/o Teatro Incontro:
INTERO EURO 15,00 – RIDOTTO EURO 10,00

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