Concerto d’Estate – Una esperienza particolare al Castello di Miradolo: Foto e Report


Questa volta scrivere un semplice report è difficile. Perchè non si ha tanto da descrivere un evento, od uno spettacolo, ma una esperienza, un’esperienza davvero particolare. Mercoledì sera sono stato infatti testimone del Concerto d’Estate presso il Castello di Miradolo, che ringrazio per l’opportunità datami, ed ho così provato in prima persona questa strana fusione di natura e musica.
Già perchè tutto si è trattato fuorchè di un concerto “tradizionale”, sia come allestimento che come stessa esecuzione musicale.
Gli Avant-dernière pensée fondono sonorità diverse dislocati in diversi punti della radura antistante al Castello, eseguendo l’opera “Music for 18 musicians” di Steve Reich, data 1978 e che dimostra tutta la voglia di sperimentare dei Settanta. Ed anche la psichedelia dei Settanta. A noi la scelta: rimanere sul prato ad ascoltare le note che martellanti si uniscono e si danno il cambio, diventando sempre più numerose per poi tornare nel più stretto minimalimo e monoaccordo, oppure spostarci per il parco passeggiando nella penombra tra alberi, acqua, foglie e lucciole, che sembrano quasi andare a ritmo di musica. Grandi schermi proiettano nel frattempo diverse immagini naturali, dettagli di pietra, di acqua che scorre, spiagge, piante, organismi viventi e non, ma tutti in continua mutazione naturale.
Ma con la curiosità che aumenta al proposito, ci si tolgono le cuffie e si prova a sentire i diversi elementi orchestrali, voce compresa, staccati tra loro, più o meno forti a seconda della nostra posizione fisica, mescolati completamente al fruscio degli alberi od il suono degli uccelli. Una musica più tradizionale, da camera diciamo, avrebbe dato al tutto una atmosfera sognante, ma qui i ritmi sono appunto martellanti, minimalisti: si gioca sul contrasto, sulle sensazioni discordanti, ma senza mai sapere o capire bene sino a che punto.
Ora scrivo una frase forse con poco senso, ma in certi passaggi mi sembrava veramente di assistere ad un tutt’uno di frattali, di forme, di ascoltare matematica.
Un plauso dunque a questi musicisti dalla tempra incredibile nel mantenere note su note spesso uguali per tempi molto lunghi, plauso poi confermato dal successo dell’evento: due momenti sold out, di cui uno alle quattro del mattino (!), con una replica straordinaria nel venerdì (sì, cronologicamente la sera di oggi in cui sto scrivendo il pezzo).
Da provare, da sperimentare sicuramente, anche solo per poter vivere questa esperienza del tutto particolare. Vi lascio così a qualche fotografia scattata nel corso delle prove dell’evento, dato il divieto di registrazione con qualsiasi mezzo nel corso del momento in sè: non sono foto sonore, ma danno un’idea dell’atmosfera.

LA GALLERY

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